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Watermark, Fingerprint, Crittografia

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Da ricercatore mi sono occupato di una serie di aspetti che rientrano in un disegno più ampio: quello della protezione dei contenuti digitali.

L'argomento è molto di moda quindi si trovano facilmente articoli, libri, siti e quant'altro per approfondire ulteriormente.Mi limito quindi a fornire qui solo alcune definizioni e brevi cenni introduttivi


Il WATERMARK (filigrana) ha le sue origini intorno al 1300 d.c. nell'arte e nella produzione di carta (le prime prove di watermark si trovano su pezzi di carta fabbricati a Fabriano).
E' nato esenzialmente per motivi di competizione e per la necessità di poter provare la qualità della propria produzione. Il giornale “Gentleman's magazine” riporta in un articolo del 1779 che un certo John Mathison: “... had discovered a method of counterfeiting the water-mark of the bank paper, which was before thought the principal security agains frauds.”.
Il termine viene utilizzato sia per riferirsi alla tecnica, sia per indicare il marchio inserito.

La STEGANOGRAFIA (da Stegano = segreto e Grafia = scrittura) significa una tecnica che permette la trasmissioni di messaggi segreti su un supporto di solito visibile a tutti, e quindi non sospettabile.
Il metodo si basa sull'assunzione che l'esistenza del messaggio segreto non sia conosciuta, ne sospettata da soggetti al di fuori del destinatario.
Normalmente le tecniche di steganografia non sono particolarmente robuste e quindi la segretezza non è garantita dopo eventuali manipolazioni, volontarie o non, del messaggio utilizzato come copertura.

La CRITTOGRAFIA rende il contenuto non accessibile a che non possiede la chiave.
Nel caso delle distribuzione dei contenuti digitali l'utente finale deve quindi avere la chiave per usufruire del contenuto.
Per esempio: non si possono registrare e rivendere filmati della Pay TV se non si possiede la smart card. Se si acquista una il problema è risolto.

Steganografia vs Watermark
Il Copyright marking, a differenza della steganografia contiene accorgimenti relativi alla resistenza ad attacchi. I dati aggiunti servono per proteggere il documento da usi non auttorizzati (violazioni del copyright).
Nel caso del watermark nascondere la presenza del marchio dovrebbe essere irrilevante in termini di sicurezza. Anche se la presenza del marchio è nota deve essere impossibile la sua rimozione senza danneggiare i dati che lo contengono.
In relazione a cosa accade nella manipolazione del contenuto digitale si definiscono:
Fragile watermarking - termine che indica che il marchio inserito non resiste a manipolazioni successive del contenuto digitale. E' utile per evidenziare manipolazioni del contenuto originale.
Il Robust Copyright marking invece garantisce la resistenza del marchio anche dopo manipolazioni ripetute del contenuto digitale (resize, saturazione, compressione, copie, ecc.).
Ovviamente dal punto di vista pratico la robustezza deve essere garantita solo per modifiche che mantengono le caratteristiche del contenuto stesso.
Quando il messaggio inserito dal watermak dipende dal distributore e serve per seguire la sua distribuzione si parla di fingerprint.
Il termine significa “impronta” e solitamente contiene informazioni legate al distributore del contenuto.

A differenza della steganografia il watermark è una tecnica che inserisce delle informazioni all'interno del supporto con lo scopo di proteggere lo stesso. Il contenitore quindi assume importanza e non è più una copertura senza valore.

Crittografia vs Watermark
La crittografia ed il watermark quindi non sono tecniche alternative ma per garantire una protezione più completa possibile devono essre utilizzate insieme:
La crittografia protegge il contenuto durante la distribuzione e il watermark estende la protezione anche dopo la decodifica del contenuto, durante il suo utilizzo.

 

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